venerdì 4 novembre 2011

ALGHERO: TROPPI A BORDO


Riportiamo un articolo della Nuova Sardegna riportante un fatto increscioso verificatosi ieri mattina:
"Momenti di tensione, ieri all'alba, sull'aereo Alitalia in partenza da Fertilia per Linate. Quando ormai si trovavano a bordo alcuni passeggeri hanno capito che per loro non c'era più posto: le poltrone libere erano già state occupate da un intero equipaggio della compagnia.

Al centro di questa che appare come l'ennesima beffa nei confronti di chi cerca dal nord-ovest della Sardegna di raggiungere Milano, ci sono nove incolpevoli dipendenti Alitalia. Quelli tecnicamente chiamati «must go», ossia che devono partire assolutamente per questioni di servizio e che perciò hanno diritto di precedenza nei voli e nell'occupare le poltrone. «Come se il resto dei passeggeri senza divisa, invece - fanno notare in molti con sarcasmo - fossero stati lì per giocare».

Comunque sia, secondo alcuni testimoni, dopo un'ora di urla, litigi, conteggi e verifiche delle carte d'imbarco una coppia ha deciso di rinunciare spontaneamente al viaggio («tanto ormai l'appuntamento è saltato»), mentre un uomo che aveva urgenza di raggiungere la Lombardia, di cedere il suo posto non ne ha voluto sapere. E quando il personale di bordo gli ha fatto notare che avrebbe dovuto andarsene per prendere un altro aereo, si è rifiutato di alzarsi dicendo: «Per cacciarmi da qua dovrete trascinarmi via con la forza, altrimenti chi glielo spiega al mio datore di lavoro che non sono potuto partire?».
Ne è nata un'accesa discussione che oltre, ovviamente, ad aver causato un forte ritardo nel decollo, ha coinvolto tutti gli altri passeggeri, ormai sull'orlo di una crisi di nervi. Non che i casi di cosiddetto overbooking siano rarissimi, ma effettivamente nessuno dei presenti - e pare nemmeno il comandante dell'aeromobile - aveva mai sentito che si potesse scoprire l'assenza di posti liberi una volta superati i controlli di sicurezza e addirittura completato l'imbarco. Per la cronaca, il passeggero «ribelle» è stato convinto a scendere e ha ricevuto a mo' di consolazione 250 euro, più la possibilità di prendere un qualsiasi altro volo successivo, anche con scalo intermedio, diretto a Linate. Ma prima che l'aereo si staccasse da terra i fortunati rimasti a bordo hanno passato il tempo a girarsi i pollici in attesa che venissero scaricati i bagagli degli «esclusi».

Tutto risolto? Macché. Stanchi, a loro dire, di essere continuamente vessati da Alitalia, molti altri passeggeri, anche in segno di solidarietà per chi non è potuto partire, hanno raccolto un elenco di firme con accanto il numero della carta d'identità, quello del cellulare e l'indirizzo email. Ed entro venerdì prevedono di nominare un avvocato capace di tutelare i diritti degli utenti sardi. «Ora basta, siamo veramente stufi», conclude molto seccato uno di loro."

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